22 Marzo 2022-Gli alunni delle classi terze incontrano il giornalista Raffaele Sardo
Il valore della memoria è stato
il filo conduttore della serata, in cui gli alunni hanno potuto ascoltare la
storia di Don Peppe Diana dalla voce diretta di chi lo ha conosciuto e amato,
un testimone, un amico, un collaboratore, che ha condiviso con lui scelte
difficili in un territorio in cui anche pronunciare la parola “camorra” faceva
paura e veniva fatto sottovoce. Invece Don Peppe ha voluto gridarlo il suo NO,
sacrificandosi per il suo popolo, fino a rischiare e perdere la sua stessa vita. Ma proprio la
sua morte ha risvegliato le coscienze, facendo cadere finalmente quel muro di
omertà costruito in tanti anni di soprusi, violenze, minacce.
“Siamo stati tutti rapiti dalla
narrazione della vita di Don Diana- hanno detto gli alunni partecipanti- una
storia che ci ha fatto scoprire la sua giovinezza, la sua vocazione, l’impegno
al fianco dei giovani in un territorio difficile, soffermandosi sulla
pubblicazione della Lettera “Per amore del mio popolo…”, fino alla sua morte ed
all’eredità di valori che ci ha lasciato.”
La chiesa, con la sua sacralità,
è diventata un luogo di riflessione e di raccoglimento, per tutti i ragazzi che
sono rimasti assorti, con gli occhi fissi, lo sguardo attento di chi non vuole
perdersi neanche una parola di un racconto che ti prende nell’animo, ti entra
dentro e non ti lascia più. Lo stesso
silenzio faceva rumore, si percepiva la partecipazione e la commozione
generale.
Anche gli alunni hanno voluto dare
un piccolo contributo alla memoria, ricordando la figura di una vittima
innocente della camorra, Domenico Noviello, attraverso una lettura animata che
ripercorreva le tappe della sua storia raccontate dalla prospettiva delle due
figlie Mimma e Matilde. Essi hanno
ribadito che la memoria è uno strumento indispensabile per divulgare
valori di generazione in generazione e
che bisogna fare di tutto per evitare che si trasformi in pura esteriorità,
esibizione utile solo per le occasioni. La memoria è la radice del nostro
passato e la linfa del nostro futuro.
Molti i riferimenti
all’attualità, con interventi sulla giornata della Memoria e dell’Impegno che
ha appena visto impegnate a Napoli persone provenienti da tutta Italia, e su
un’emergenza cronica, quella della criminalità organizzata, che per forza di
cose, negli ultimi anni ha dovuto lasciare il posto ad altre emergenze
improvvise, quella epidemiologica e la più recente legata alla guerra in
Ucraina. Ma non bisogna abbassare la guardia, hanno ribadito tutti i
partecipanti, perché la camorra ha cambiato volto, sono diminuite le sue
manifestazioni più eclatanti, ma continua a serpeggiare in tutta Italia ed
anche a livello internazionale. Per questo ogni iniziativa volta a ricordare chi ha perso la vita per colpa delle mafie diventa
indispensabile per accrescere la voglia di cambiare, di essere insieme nella
lotta e riaffermare il valore della legalità.
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