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Questo blog nasce dal desiderio di sperimentare un nuovo modo di fare didattica utilizzando consapevolmente le risorse offerte dalle nuove tecnologie per progettare attività didattiche motivanti e coinvolgenti per gli alunni. La nostra scelta corrisponde alle esigenze di una società complessa e soprattutto agli stili di apprendimento dei nostri alunni, "nativi digitali" e "generazioni connesse".
Siamo giunti ad un gruppo di opere, diverse nel loro genere, che ben si collegano al percorso didattico che abbiamo svolto sulla violenza contro le donne.
"Pro fuga", è il titolo dell'opera qui a destra. Pro, a favore, a vantaggio della fuga, la scala fornisce un aiuto per prestare soccorso e venire incontro alle necessità di chi sta cercando una strada per migliorare la sua vita e fuggire da miseria, guerra, dittature, regimi totalitari, fame, diritti negati.
“Memoria”, la parola-chiave di tutto il percorso.
Cento anni di storia italiana ripercorsi attraverso tante foto raccolte a
documentazione dagli agenti della Polizia Scientifica. Ogni manifesto una tappa
della storia della Repubblica, a partire da quella con le foto segnaletiche
di personaggi che, da parti opposte, la
storia d’Italia l’hanno fatta: Benito Mussolini, Giacomo Matteotti e Sandro
Pertini. In tal modo la mostra è stata occasione per riflettere su concetti
importanti, quali quello di democrazia, dittatura, libertà, diritti, legalità, Resistenza e di
approfondire la conoscenza di uno dei periodi più complessi della storia del
Novecento. Altra tappa di grande impatto quella che descriveva gli anni del
terrorismo, con le immagini e la storie degli attentati degli anni ‘70 e ‘80,
con particolare riferimento alla figura di Aldo Moro, cui il nostro istituto è
intitolato.
"I primi raggi di sole che spuntano tra le nuvole bruciano terribilmente. Bruciano sul vuoto che è rimasto nel cuore di ognuno di noi. Noi che attraversiamo quel ponte due, tre, quattro volte al giorno. Noi, che in macchina su quel ponte abbiamo cantato, ballato, riso fino a stare male, ci siamo baciati, abbiamo aspettato impazienti le code infinite del mattino; noi che da lì abbiamo iniziato vacanze, progettato sogni e partenze, sentito l'odore di casa al ritorno. Ora rimane solo un tonfo di 70 metri nel vuoto e le urla strozzate di chi non ce l'ha fatta. Rimane l'immagine costante di noi che abbiamo percorso quella strada centinaia, migliaia di volte. Rimane un giro di messaggi per sapere se tutti stanno bene, rimane lo shock, rimane nel silenzio il continuo rumore di ambulanze che sfrecciano in strada. Mentre la vita va avanti, perché deve andare avanti; mentre qualcuno nel mondo sta uscendo da lavoro, mentre i bar iniziano a dare gli aperitivi, mentre qualcuno ride, si sta innamorando, festeggia Ferragosto. La vita deve andare avanti.