domenica 25 settembre 2016

Conosciamo un nuovo genere letterario: la Lettera



Leggiamo insieme la lettera " Capitolo figlia, sta crescendo", tratta dall' antologia "L'avventura del lettore" e la Lettera classica di Seneca a Lucilio.
Adesso provate ad individuare le differenze tra le due lettere



Lettera di Seneca a Lucilio
La malattia mi aveva accordato una lunga tregua; all’improvviso mi ha assalito ancora. “Di che malattia parli?” chiederai. Domanda giusta: nessun male mi è sconosciuto. Ma a uno in particolare sono come destinato: non so perché dovrei usare un termine greco: “difficoltà di respiro” è una definizione abbastanza adatta. L’attacco è brevissimo e simile a una tempesta; finisce per lo più nel giro di un’ora: e chi mai potrebbe agonizzare a lungo? Su di me sono passati tutti i malanni e i pericoli cui è soggetto il nostro corpo, ma nessuno mi sembra più penoso. E perché no? Qualunque altra infermità significa essere malati, questa è esalare l’anima. Perciò i medici la chiamano “preparazione alla morte”: un giorno il respiro riesce a fare quello che ha spesso tentato.  Se mi compiacessi di questa stasi come di una guarigione sarei ridicolo, quanto un individuo che pensasse di aver vinto solamente perché è riuscito a rimandare il processo. Ma io, anche quando ero sul punto di soffocare, ho sempre trovato conforto in pensieri lieti e forti. “Che c’è?” mi dico, “La morte mi mette alla prova tanto spesso? Faccia pure: l’ho sperimentata a lungo.” “Quando?” mi chiedi. Prima di nascere. La morte è non esistere. E ormai so com’ è: dopo di me sarà ciò che fu prima di me. Se nella morte c’è tormento, ci fu necessariamente anche prima che venissimo alla luce; ma allora non sentimmo nessuna sofferenza. Ti chiedo: se uno pensasse che per una lucerna è peggio quando è spenta che prima di essere accesa, non lo giudicheresti veramente stupido? Anche noi ci accendiamo e ci spegniamo: in quell’ intervallo proviamo qualche sofferenza; prima e dopo, invece, c’è una profonda serenità. Questo, se non m’inganno, è il nostro errore, Lucilio mio: crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere. Ho continuato a rivolgere a me stesso queste e altre esortazioni dello stesso tipo (in silenzio, s’intende: non potevo parlare); poi a poco a poco quella difficoltà di respiro, che ormai cominciava a essere affanno, venne a intervalli maggiori e si arrestò. Ma ha lasciato uno strascico e pur essendo finito l’attacco, la respirazione non è ancora tornata alla normalità; sento che è come impacciata e impedita. Sia come sia, purché l’affanno non provenga dall’anima. Tieni questo per certo: non trepiderò nel momento supremo, sono ormai preparato, non faccio programmi per l’intera giornata. Tu apprezza e imita l’uomo a cui non rincresce morire, quando vivere gli è gradito: che coraggio ci sarebbe a morire, se si è banditi dalla vita? Tuttavia, anche in questo caso ci può essere coraggio: sì, sono scacciato, ma me ne vado come se lo facessi di mia volontà. Perciò il saggio non sarà mai scacciato: essere scacciato significa essere allontanato da un luogo contro la propria volontà; ma il saggio non fa niente contro la sua volontà; sfugge alla necessità perché vuole ciò che essa gli imporrà di fare. Stammi bene.




Ecco una mappa concettuale che contiene le caratteristiche  e la struttura del genere della lettera.


Raccolta di lettere  divertenti: il calzino scrive alla scarpa o alla lavatrice, la collana alla prof, i capelli scrivono alla piastra...



















Lettera del Mahatma Ghandi ad ad A. Hitler

martedì 20 settembre 2016

Introduzione allo studio della Storia




Ricerca un esempio di fonte storica e analizzala facendo riferimento allo schema precedente. Le ricerche fatte saranno condivise in classe.

giovedì 15 settembre 2016

Benvenuti in prima!


Giorno 1:
  • L’insegnante presenta se stesso e la disciplina. Gli alunni presentano se stessi oralmente,
  • Creazione della targhetta col proprio nome e cognome e logo che li rappresenta.
  • Lettura di un brano sull’ accoglienza.” Mi presento. Chi sei? Come ti descrivi? Questa sono io.”
  • Gioco “Se fossi...”
  • Creare  la propria carta d’identità 
  • Visione del film  documentario “Vado a scuola”.
  •  Rientro in aula e discussione guidata dall’ insegnante. Riflessioni sul film  e impressioni, aspettative, paure ed emozioni sul primo giorno di scuola. Riflessione scritta a casa.


Giorno 2:
  • L’insegnante riprende il lavoro del giorno precedente, ascolta le considerazioni degli alunni.
  • Gli alunni visitano la scuola con la presentazione del personale non docente:
  •  L’insegnante chiede agli alunni di ipotizzare alcune regole da rispettare nell' ambiente scolastico per stare bene insieme. Si scrivono alla lavagna riordinandole per importanza.
  • Lettura da parte dell’insegnante del Regolamento d’istituto.
  • Creazione di cartelloni in gruppo
  • Sensibilizzazione alla tematica della diversabilità: i docenti distribuiscono un’ immagine, 

 poi chiedono agli alunni di osservarla e di riflettere, ( Cosa vedi? Cosa ti colpisce? Perché? Che significato dai all'immagine rappresentata?....) esprimendo per iscritto un pensiero personale. Successivamente ci sarà la condivisione delle riflessioni emerse.




martedì 13 settembre 2016

Accoglienza classe seconda


Fase 1: 
  • Parole in gioco: Word cloud per raccontare un'estate


 Ho provato a raccontare la mia estate con un insieme di parole in libertà che racchiudessero le esperienze più significative. Ora tocca a voi....


  • Le mie letture estive: racconta un libro letto durante l'estate facendo le opportune riflessioni.
          Di cosa parlava?
          Cosa ti ha colpito?
          Quale messaggio ti ha lasciato?
          Lo consiglieresti ad un amico e perché?
  • Un'esperienza vissuta durante l'estate che ha contribuito al tuo processo di crescita personale.

Fase 2: Ritorno a scuola



Lettura dei seguenti brani:
  1. R. Bach " Io voglio imparare" tratto da "Il gabbiano Jonathan Livingston"


2.A. De Mello " Istruzioni di volo per aquile e polli"



Tratto da “Diario di scuola” di Daniel Pennac edito da Feltrinelli…..vi fosse una correlazione tra una classe e un'orchestra.
“Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.
Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini. E alcuni colleghi si credono dei Karajan che non sopportano di dover dirigere la banda del paese. Sognano tutti la Filarmonica di Berlino, è comprensibile….”
Ai prof. mancano dei corsi di ignoranza!.........La vostra primaria qualità dovrebbe essere la capacità di immaginare la condizione di colui che ignora tutto ciò che voi sapete. Sogno un esame di abilitazione in cui si chieda al candidato di ricordare un insuccesso scolastico e di cercare di capire che cosa gli sia successo quell'anno. Accuserebbe il professore, è un trucco che conosco…….Si dovrebbe chiedere al candidato di scavare più in profondità, di cercare davvero di capire perché quell'anno si è arenato. Di cercare dentro di sé, intorno a sé, nella sua testa, nel suo cuore,nel suo corpo, nei suoi neuroni, nei suoi ormoni, di cercare ovunque. E di ricordarsi anche come se l'è cavata! I mezzi che ha usato!Le famose risorse!
…bisognerebbe chiedere agli aspiranti professori i motivi per i quali si sono dedicati a questa materia piuttosto che a un'altra…….. insomma è necessario che coloro che pretendono di insegnare abbiano una visione chiara del loro percorso scolastico. Che riprovino un poco la loro condizione di ignoranza se vogliono avere una minima possibilità di tirarcene fuori



Regole da ricordare sempre!
Tratto dal sito Your education

Rio Negro, Filippine: i ragazzi devono scivolare attraverso 400 metri di filo metallico da una sponda all'altra del fiume per raggiungere la scuola
Primo giorno di scuola. Gaza, Palestina

 Spunti di riflessione:il difficile rientro a scuola in tante parti del mondo
Istruzione : un diritto per tutti?
La scuola come modo per ritornare alla "normalità" nei paesi dilaniati dai conflitti