mercoledì 22 maggio 2019

Il ruolo della donna nella cultura e nella società. 

La letteratura femminile.

Facendo un viaggio nella storia, un'analisi della letteratura di tutti i tempi, vedremo che la maggior parte delle opere è stata scritta da uomini, per cui sorge spontanea la domanda: perché le donne sono sempre state marginali?
Purtroppo nel corso dei secoli la donna è stata relegata al ruolo di madre e moglie, angelo del focolare che si occupava della sola gestione della casa. Solo in rari  casi ha avuto l'opportunità di esprimere sé stessa attraverso le varie forme di arte, tra cui la scrittura.
Solo in epoca recente e attraverso le lotte per l'emancipazione femminile, per le battaglie per il riconoscimento dei diritti di uguaglianza,  le cose sono cambiate.
Anche nel passato, in epoca antica, abbiamo esponenti femminili, come Saffo, una poetessa greca, famosissima per le sue liriche di argomento amoroso. L'universo della donna è diverso da quello dell'uomo, anche in base al ruolo sociale ricoperto: da una parte l'interesse per sentimenti ed emozioni, dall'altra le azioni. Anche nel caso di Saffo, in una società come quella greca, in cui erano state create opere straordinarie come l'Iliade e l'Odissea, storie di guerre e di avventure, di potere e di gloria, ella scrive di sentimenti, focalizzando la sua attenzione sulla parte più nascosta della sua interiorità.
Una delle sue liriche più famose dice: 
In questa lirica si può notare la scelta di focalizzare l'attenzione sulla descrizione particolareggiata di ciò che accade alla poetessa innamorata quando vede il suo amato, le emozioni e le loro conseguenze corporee, il cuore palpitante, la lingua che si intorpidisce e le impedisce di parlare, i brividi sulla pelle, la pulsione del sangue che annebbia la lucidità.

Molto spesso la scrittura è servita alle donne per esprimere il loro malessere, per raccontare la loro condizione di emarginate, costrette a rimanere regine del focolare dedicandosi solo al ruolo circoscritto di moglie-madre. Era un altro modo di dire: " Ci sono anch'io".

In una tragedia greca Sofocle scrisse " Alle donne il silenzio è bello". Poche parole per farci capire come nella cultura greca alle donne fosse imposto il silenzio, non avessero il diritto di parlare, esprimere il proprio pensiero. Infatti, anche dal punto di vista politico, ad Atene, dove è nata la democrazia, erano escluse dalla vita politica le seguenti categorie di cittadini: stranieri, donne, schiavi.
Anche nel Medioevo la percentuale delle donne che aveva accesso alla cultura e sapeva leggere e scrivere era ridottissima, costituita soprattutto da appartenenti ad ordini religiosi, come Clarisse e Benedettine. Ricordiamo ad esempio la differente sorte di due pilastri della religiosità medievale, Chiara e Francesco d'Assisi. Pur condividendo sorte e scelte, la giovane Chiara fu costretta alla clausura con le sue sorelle.
Trotula De Ruggiero
Altra categoria femminile privilegiata, con accesso alla cultura, è quella della nobiltà reale; ad esempio, la principessa Maria di Francia, scrisse liriche che raccontavano storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda ed affermava che se alle donne fosse stata data la possibilità di istruirsi lo avrebbero fatto altrettanto bene degli uomini. Riflettiamo sul fatto che ancora oggi il diritto all'istruzione alle bambine è negato per tanti fattori in molte aree del mondo.
A Salerno, durante il Medioevo nacque una grande scuola di medicina rinomata in tutto il mondo; di questa università faceva parte anche l'associazione delle Mulieres Salernitanae, costituita da donne. Tra queste, Trotula si distingueva a tutte per intelligenza e intraprendenza. Avrebbe voluto trasmettere le sue conoscenze agli altri pubblicando una sua opera, ma non poteva farlo perché era una donna, nessuno ne avrebbe tenuto conto, quindi decise di scriverlo con uno pseudonimo, firmandolo con un altro nome, maschile: Truttus, passando alla storia con questo nome. Solo successivamente fu scoperto lo stratagemma e venne riconosciuta come la vera autrice.
Durante il Rinascimento le donne che si dedicavano agli studi erano soprattutto nobili o ricche. Tra queste ricordiamo i nomi di Vittoria Colonna e Gaspara Stampa. Nelle loro opere le tematiche più frequenti riguardano il mondo femminile, come la maternità, l'amore, la solitudine, l'insoddisfazione, il desiderio di studiare e la sua realizzazione. Le sfumature con cui erano descritti i sentimenti sono molteplici; li analizzavano sotto molteplici punti di vista, a differenza dell'uomo.
A partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento e nel Novecento molte donne lottarono per i propri diritti, ottenendo il diritto di voto ( conquistato in Italia nel 1946), il diritto di parità in famiglia, i diritti di donne lavoratrici. Ma da sempre la donna è stata emarginata, discriminata, sottovalutata, temuta e ancora oggi ci sono molti Paesi nel mondo in cui tante discriminazioni sono lontane dall'essere cancellate. Spesso nella letteratura femminile si parla anche di frustrazioni, di maltrattamenti, di discriminazioni e violenze subite o di un'insoddisfazione per la propria condizione personale e sociale. Tra le autrici più note ricordiamo: Sibilla Aleramo, Elsa Morante, Dacia Maraini, Antonia Pozzi e Alda Merini. Nel suo romanzo autobiografico "Una donna", Sibilla Aleramo racconta il dramma da lei vissuto, un matrimonio andato male, la scelta di una decisione difficile, quella di ricominciare una nuova vita, che le costò la perdita dei figli. A quel tempo, infatti, la legge dava solo al padre la potestà sui figli e le madri non avevano diritti. Per chi, poi decideva di lasciare il marito, non c'era scampo...avrebbe perduto i figli per sempre. Sibilla Aleramo racconta proprio questo suo dramma personale, la difficile scelta tra l'amore materno e il riprendere in mano la sua vita.

A partire dalle due guerre mondiali il ruolo delle donne cambiò; mentre gli uomini combattevano al fronte, erano le donne a lavorare nelle fabbriche oltre che nei campi, a svolgere le attività maschili e alla fine della guerra non volevano più ritornare al ruolo di prima, volevano essere parte attiva della società . Ciò avvenne in particolare durante la seconda guerra mondiale, nella lotta della Resistenza al Nazifascismo e all'occupazione tedesca. Molte furono, infatti, le staffette partigiane che trasportavano messaggi, armi e munizioni, destando meno sospetti degli uomini. E poi che cosa è successo?


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