domenica 3 novembre 2019

Commemorazione 4 Novembre 2019


Oggi è una giornata molto importante per tutti noi cittadini italiani: si commemora una data simbolica, il giorno della vittoria e della fine della Prima Guerra Mondiale, ricordando tutti gli uomini che hanno donato la vita in nome degli ideali di "Patria" e "Libertà".
Il nostro messaggio è un messaggio di Legalità e Giustizia, e vogliamo ricordare le parole  pronunciate in un celebre discorso da uno dei padri della nostra Costituzione, Piero Calamandrei, il quale paragona la Carta Costituzionale  ad una macchina,  che senza carburante non si muove. Quel carburante siamo noi tutti, con il nostro impegno, il senso di responsabilità e la partecipazione attiva alla società.
Nella nostra Carta Costituzionale si sentono voci lontane...quelle degli eroi, dei grandi uomini citati nei libri di storia, e quelle di tutti coloro che si sono sacrificati affinché i valori di libertà e giustizia  fossero scritti  su questa Carta.  E' nostro dovere ricordare e non dimenticare.

Piero simboleggia uno dei tanti giovani che partirono per il fronte, a volte animati da un sincero entusiasmo al pensiero di combattere in nome della patria, spesso perché chiamati alle armi, combattenti per senso del dovere. La vita in trincea non era affatto facile; si era esposti alle intemperie, a caldo, freddo, pioggia, neve… al pericolo costante  di un imminente attacco del fuoco nemico, ai colpi delle mitragliatrici, dei gas tossici, delle bombe. Si vedevano tanti compagni morire  e chi sopravviveva  restava ferito nel corpo e nell’animo.
Avete mai sentito l'espressione "scemo di guerra?"- Ebbene, essa fu coniata proprio per indicare tutti i disturbi mentali che presentavano i soldati reduci dal conflitto: sguardo fisso, riso ingiustificato, tremori, e molti altri problemi provocati dal trauma causato dalla guerra.
 Molti sentivano il bisogno di aggrapparsi a qualcosa e allora  prendevano carta e penna e scrivevano lettere e poesie, come Giuseppe Ungaretti, che nel momento in cui avverte  la fragilità della vita umana dice di aver scritto “lettere piene d’amore” e di non essere mai stato “tanto attaccato alla vita”.