sabato 16 aprile 2016

Migrantes: al di là del muro 





La preghiera laica di Erri De Luca



In seguito leggerai le parole con cui una giovane adolescente racconta una storia di
nostalgia e di integrazione.

"A Miriam"
In silenzio ti osservo  mentre guardi il mare,
con gli occhi fissi verso l'orizzonte.
uno sguardo intenso e
impenetrabile, dietro le lunghe ciglia
nere di mascara.
Vorrei stringerti in un abbraccio
e alleviare la malinconia
che tenti di nascondere.
Vorrei prendere la tua piccola mano
tra le mie, quella mano delicata
come le ali di una farfalla.
Incrocio più volte il tuo sguardo
ferito, quegli occhi che luccicano
di salsedine e di lacrime,
immersi nel ricordo di una terra
lontana, di una piccola casa bianca
e di un cortile assolato dove correvi
bambina.
Poi il viaggio, a bordo di una nave;
pochi giorni e la tempesta nel cuore.
Una piccola valigia con gli oggetti più cari,
un passato da ricordare,
un sogno da realizzare.
Altro luogo, altra lingua, altra gente...
eppure il cielo è lo stesso ed anche le rondini
che migrano con le stagioni.
Riguardo questo mare sconfinato
davanti ai nostri occhi, che come
un ponte tra due terre ti ha portato
fino a me.


I muri della gentilezza- Iran
"Se non ti serve, appendilo. Se ne hai bisogno, prendilo" è il messaggio scritto su quelli che sono stati ribattezzati "muri della bontà" e che stanno comparendo in alcune città iraniane. Semplici ganci per appendere gli abiti, attaccati al muro con accanto la formula che invita le persone a lasciare quello di cui non hanno più bisogno. L'idea sembra sia partita a Mashhad, nel nord dell'Iran, ad opera di una persona che desidera rimanere anonima, e si è rapidamente diffusa.